Istituto Allergologico Italiano

La rinite allergica nel bambino

Buongiorno dottoressa.
Mio figlio di tre anni da un anno ha un problema di roncopatia notturna. L'otorino che l'ha visitato gli ha diagnosticato un quadro di rinite allergica con ipertrofia adenoidea al 60% (ma da non operare). Come terapia gli ha dato lo xyzal (7 gocce la sera) e lavaggi nasali con rinowash (fisiologica + prontinal) per un mese continuando poi comunque in modo costante. La terapia è efficace, ma per quanto tempo si possono somministrare in modo continuativo lo xyzal e il prontinal? Hanno effetti collaterali?
La ringrazio moltissimo se vorrà rispondermi.
Distinti saluti.

Risposta

La rinite allergica colpisce circa il 10-20% dei bambini. Si tratta di un processo infiammatorio della mucosa nasale dovuto ad una reazione verso uno o più allergeni a cui il bambino è sensibilizzato.
Viene classificata:
Persistente con sintomi presenti per più di quattro giorni alla settimana per un periodo superiore  alle quattro settimane.
Intermittente con sintomi inferiori a quattro giorni alla settimana per meno di quattro settimane consecutive.
Il quadro clinico delle forme persistenti è caratterizzato da ostruzione nasale, mentre nelle forme intermittenti prevalgono i sintomi irritativi: starnuti, rinorrea acquosa, congiuntivite, prurito al naso e al cavo orale. La rinite allergica perenne è causata più spesso da allergeni che si trovano all’interno dalle abitazioni acari della polvere, muffe, epiteli degli animali, mentre quella intermittente è soprattutto dovuta a pollini.
Per tutti questi motivi è fondamentale che la rinite allergica sia diagnosticata correttamente sottoponendo il bambino a valutazione allergologica presso un Centro specialistico. La diagnosi sarà fatta attraverso la raccolta della storia personale, familiare ed ambientale del bambino, dell’obbiettività clinica e dei test cutanei, solo nei casi ‘dubbi’ saranno necessari ulteriori approfondimenti strumentali e di laboratorio. La terapia della rinite allergica si fonda sulla prevenzione ambientale, cercando di mettere in atto tutti quei provvedimenti che possono contribuire ad evitare l’esposizione all’allergene, sulla terapia farmacologica ed eventualmente sull’immunoterapia specifica.
I farmaci fondamentali per la terapia della rinite allergica sono gli antistaminici e gli steroidi topici nasali.
Gli antistaminici di seconda generazione come Xyzal (levocetirizina) sono efficaci sui sintomi, hanno una rapida azione, un effetto di lunga durata e agiscono anche sulla congestione nasale. Sono ben tollerati con scarsi effetti sedativi e assenza di effetti a livello cardiaco. I cortocosteroidi topici (Prontinal) hanno una potente azione antinfiammatoria e agiscono soprattutto sull’ostruzione nasale. Possono avere effetti collaterali locali di scarsa rilevanza come lieve epistassi, bruciore o secchezza della mucosa nasale.
Per molto tempo vi sono stati dubbi sull’uso prolungato dei corticosteroidi topici nei bambini, in particolare si è temuto che potessero provocare ritardo della crescita.
Numerosi studi hanno dimostrato che questi farmaci, ai dosaggi raccomandati, sono sicuri anche in età pediatrica.
Tuttavia bisogna sottolineare che il rischio di eventuali effetti collaterali sia per corticosteroidi topici che per gli antistaminici diventa più frequente quando vengono somministrati per periodi molto prolungati. L’utilizzo di questi farmaci deve essere quindi modulato in base alle manifestazioni cliniche. Nella rinite allergica, nei casi in cui vi sia l’indicazione, esiste la possibilità di utilizzare l’immunoterapia specifica che permette di eliminare o di ridurre sia i sintomi che il consumo dei farmaci e di modificare la storia naturale della malattia.
In conclusione consigliare:
sottoporre il bambino a valutazione allergologica presso un Centro specialistico per confermare la diagnosi di rinite allergica.

In caso affermativo sarà possibile:

  • prevenzione ambientale;
  • ridurre il consumo dei farmaci;
  • valutare la possibilità di effettuare un’immunoterapia specifica.