Istituto Allergologico Italiano

Con la nanotecnologia si potrà guarire la celiachia.


COUR – CPN - 101 Il sistema immunitario riconosce fin dai primi giorni di vita le sostanze amiche da quelle nemiche. Infatti, le cellule con la funzione di ripulire l’organismo da ogni detrito organico, o Macrofagi svolgono anche la funzione di avviare una risposta immunitaria verso le sostanze ingerite quando considerate nemiche o viceversa di indurre una tolleranza immunologica per quelle considerate amiche, come i componenti stessi dell’organismo. Quindi, tutte le sostanze estranee all’organismo sono ritenute nemiche e se superano le barriere intestinali e/o cutanee provocno una risposta immunitaria o allergica. Il professore Stephen Miller microbiologo e immunologo alla Feinberg School of Medicine della Northwestern University, ha realizzato una particolare tecnologia che induce il sistema immunitario a considerare come amiche sostanze già definite nemiche. Miller si è avvalso della nanotecnologia cioè ha introdotto la proteina gliadina responsabile della celiachia in una nanoparticella (delle dimensione di 2 nanometri) biodegradabile. Questa particella è riconosciuta come amica dal sistema immunitario. Le microcapsule, prodotte dalla COUR col nome di – CPN – 101 sono iniettate in vena e rapidamente inglobate dai macrofagi nel fegato, queste cellule non riconoscono la gliadina come nemica essendo rivestita dalla nanoparticella che è compatibile col sistema immunitario e pertanto la presentano ai linfociti T come una sostanza amica. I linfociti T della celiachia già programmati a combattere la gliadina venedo a contato con i macrofagi presentanti l’antigene si riprogrammano e diventano cellule regolatorie (Treg) che da questo momento garantiscono la tolleranza immunologica verso la gliadina.

Questa entusiasmante nuova tecnologia è già stata applicata in alcuni pazienti di celiachia a cui sono state iniettate le nanoparticelle contenenti gliadina per via endovenosa per 7 giorni. I celiaci così trattati hanno poi mangiato regolarmente cibi contenenti glutine per 14 giorni e dopo una settimana hanno mostrato una risposta di infiammazione immunitaria intestinale del 90 percento in meno rispetto ai pazienti non trattati. La nuova tecnologia cambia radicalmente l’approccio terapeutico alle malattie allergiche e immunologiche, infatti fino ad adesso si sono praticate delle metodiche di soppressione delle risposte immunitarie o di desensibilizzazione con scarsa efficacia e pesanti effetti collaterali mentre il nuovo approccio permette di rimodulare verso la tolleranza la singola risposta immunitaria senza effetti sul restante organismo.

Mentre gli studi sulla celiachia proseguono, la COUR ha in programma di sperimentare fin da adesso la tecnologia innovativa anche nella sclerosi multipla e nell’allergia alle arachidi.

Fonte: Northwestern University. "New treatment may reverse celiac disease: New technology may be applicable to other autoimmune diseases and allergies." ScienceDaily. ScienceDaily, 22 October 2019.