Istituto Allergologico Italiano

Esistono cani e gatti ipoallergenici? La vera storia del Labradoodle


Wally Conron con il suo Labrador da riporto.Wally Conron nel 1988 lavorava alla Royal Guide Dog Association d'Australia ed era impegnato ad ottenere nuovi ibridi canini: fu allora che, incrociando un Labrador con un barboncino, creò il cane Labradoodle. Il suo scopo era di ottenere un cane “ipoallergenico” per soddisfare la richiesta che gli aveva fatto una signora cieca delle Hawaii di avere un cane guida che perdesse poco pelo, perché il di lei marito era allergico ai cani. Detto fatto, Conron produsse la nuova razza e alla prima figliata inviò saliva e pelo dei cuccioli alle Hawaii, ed ebbe la conferma che il marito della signora ne tollerava il contatto. Attese poi una seconda figliata ma solo tre dei dieci cuccioli nati si dimostrarono ipoallergenici. In seguito, egli abbandonò completamente il progetto fallito così miseramente, tuttavia l'idea del cane ipoallergenico aveva già conquistato i "media" tanto che adesso sul Web troviamo un'offerta di una grande varietà di cani e di gatti ibridi "provatamente ipoallergenici". Pertanto è possibile acquistare un cane o un gatto dichiarati "ipoallergenici" per un prezzo compreso tra i 2.500 e i 22.00 dollari.

Cani e gatti

Cani e gatti sono importanti cause di allergia respiratoria. Il contatto quotidiano con questi animali comporta alle persone con questa allergia problemi respiratori (asma, rinite cronica, sinusite) che tenderanno a cronicizzare e a peggiorare. L'allergene maggiore del gatto, Fel d 1, è una proteina che si produce nella saliva, nelle ghiandole sebacee e in quelle perianali e si raccoglie sulla pelle e nel pelo; l’allergene maggiore del cane, Can f 1, si produce nella lingua e nelle ghiandole parotidee dell'animale ed è presente nella saliva, nella forfora e nel pelo. Chiaramente questi animali producono in continuo i loro allergeni che poi si disperdono nell'ambiente domestico, ad esempio infiltrandosi nel letto, nei mobili imbottiti e nei tappeti. Un allergico che tiene in casa la fonte degli allergeni cui è sensibilizzato non avrà scampo.

La prevenzione

La prevenzione e la cura di questo tipo di allergia è semplice, in quanto è, infatti sufficiente allontanare definitivamente l’animale responsabile per guarire. Questo però non è sempre accettato dai proprietari di cani e gatti. Molti, navigando sul Web, scoprono l’esistenza dei succitati cani e gatti “ipoallergenici” con grantita certificazione scientifica. Tuttavia, se si approfondisce il problema, non si trovano nei database della letteratura scientifica articoli pubblicati che riportino esperimenti probativi della reale riduzione di allergenicità di questi animali.
È lecito a questo punto chiederci: qual è la verità? Per il cane sono state pubblicate due sperimentazioni scientifiche molto rigorose di confronto dell'allergenicità tra animali "ipoallergenici" e normali. Nella prima, del 2011, è stata misurata la quantità di Can f 1 nella polvere di case dove erano presenti cani di razze "ipoallergeniche" e per confronto di quelle con cani di razze non-ipoallergeniche. Lo studio ha concluso che non vi era alcuna significativa differenza per quanto riguarda la quantità di allergene presente nelle case in esame, indipendentemente dalle caratteristiche dei cani presenti in esse.

labradoodles

barboncino

spanish waterdog

Anche il secondo studio, del 2012, ha preso in considerazione case con cani “ipoallergenici” (Labradoodle, Barboncino, Spanish Waterdog e Airedale terrier) e case con cani normali (cane da riporto del Labrador e un gruppo di controllo costituito da diversi cani) e si è basato sul dosaggio di Can f 1 nel pelame dei cani, nell’aria e nella polvere delle case. Il risultato sorprendente è stato l’aver trovato le maggiori concentrazioni di Can f 1 nel pelame degli animali considerati “ipoallergenici” rispetto a quello dei non – ipoallergenici. Le differenze tra le razze erano irrilevanti. In particolare i Labradoodles, non differivano dalle altre razze, se si eccettua per il riscontro di una minore concentrazione di allergene nella polvere di casa ma non nell'aria.

Conclusioni

labrador retriverIn conclusione le razze canine considerate "ipoallergeniche" hanno dimostrato possedere una maggior quantità di allergene nel pelame rispetto a quelle non ipoallergeniche. La differenza di concentrazione di allergene trovata nel pelo non comportava però una sua maggiore dispersione ambientale. Manca quindi la conferma che esistano razze canine indicate come "ipoallergeniche".
Anche per il gatto si afferma che esistano o siano state prodotte, mediante ibridizzazione, delle razze ipoallergeniche. Nel Web non mancano offerte di gatti certificati come ipoallergenici e almeno una ditta ha selezionato dei gatti con un difetto genetico che produce una variante di Fel d 1 dichiarata meno allergenica. Purtroppo anche in questo caso le sperimentazioni sui pazienti non sono mai state pubblicate. La ricerca sistematica nei database ufficiali di pubblicazioni scientifiche riguardanti il gatto ipoallergenico non segnala infatti alcuno studio scientifico al proposito. Per il gatto mancano anche studi di verifica, come per il cane, della quantità di allergene presente nelle case ove vivono animali “ipoallergenici" rispetto a quelle con animali normali.

Fel d 1  allergene maggiore del gatto

Il dott. Conron, 85 anni, è adesso pentito di aver creato il cane Labradoodle e ha affermato recentemente: "Ho aperto un vaso di Pandora. Ho costruito un Frankestein, di conseguenza molti adesso creano ibridi solo per soldi. "Sono pentito di aver procurato un gran danno ai metodi d’ibridizzazione e di aver contribuito ad arricchire dei ciarlatani".

Fonte: Butt A. Do hypoallergenic cats and dogs exist? Ann Allergy Asthma Immunol 108 (2012) 74- 76 Lockey RF The myth of hypoallergenic dogs (and cats) J Allergy Clin Immunol 2012; 130: 910-1
Nature pubblicato on line 26 September 2006 doi:10.1038/news060925-5