Istituto Allergologico Italiano

Pericoli dei piercing e tatuaggi


piercing Decorare il corpo è un’abitudine antica, praticata da migliaia di anni per esprimere la propria personalità con significati estetici, culturali, sessuali e religiosi. Questa voga è molto diffusa attualmente, soprattutto tra le generazioni più giovani sotto forma di body piercing, scarificazioni, tagli della lingua e tatuaggi. Un recente articolo pubblicato on line da Medscape segnala però che, a seguito di queste pratiche possono verificarsi diverse reazioni patologiche tra cui quelle allergiche. Ci è sembrato interessante descrivere in sintesi il problema.

Body piercing

Con questo termine si intende la perforazione della cute per introdurre gioielleria o altre decorazioni. Il piercing si pratica comunemente nelle orecchie, palpebre, naso, lingua, labbra, guance, capezzoli, ombelico e genitali esterni. La lesione cutanea costituisce la porta di entrata di batteri e quindi possono verificarsi infezioni locali o ascessi nelle aree circostanti. Altre reazioni comuni sono dolore persistente, emorragia, dermatite da contatto (da metalli della gioielleria), discolorazione della pelle, e infine cicatrici voluminose (o cheloidi) nella sede della perforazione. La dermatite da contatto è dovuta ad allergia da contatto col nichel, metallo presente nei gioielli poco costosi che si utilizzano nel piercing, i cheloidi sono cicatrici esuberanti che possono verificarsi in individui predisposti, essi non tendono a guarire e se si elimina chirurgicamente la cicatrice il cheloide si riforma. Ecco un esempio di cheloide da perforazione del lobo dell’orecchio.

Piercing della lingua

Data la sede altamente vascolarizzata e innervata possono verificarsi diverse complicazioni del piercing della lingua. A seguito di una lesione di una vena o di un’arteria può esserci un’emorragia difficile da controllare, se viene leso un nervo può perdurare una sensazione di formicolio o dolore della lingua o difficoltà a parlare, masticare e inghiottire. Anche in questo caso le infezioni sono frequenti e, dato che si tratta di un organo molto vascolarizzato e non dotato di una barriera naturale di protezione per le infezioni, come ad esempio la cute, è facile che queste si diffondano in altre sedi del corpo. Ad esempio sono stati descritti casi di endocardite batterica e di sepsi a partenza da un’infezione di un piercing linguale.

Tatuaggio

Il tatuaggio si pratica disinfettando la cute con alcol e iodio e poi iniettando nella pelle dell’inchiostro secondo un disegno prestabilito. Il pigmento dell’inchiostro richiama determinate cellule del sangue, chiamati macrofagi che lo fagocitano restando poi fissate alla sede del disegno, cosicché esso diventa permanente. L’immagine istologica mostra il pigmento di un tatuaggio depositato nel derma.

pigmento nel derma

Il tatuaggio quando è eseguito da un professionista avviene in condizioni di rigorosa asepsi e le complicazioni infettive sono rare. Queste si verificano se il tatuaggio è eseguito da non professionisti. Le complicanze in questo caso possono essere la sepsi da Stafilococco aureo e più raramente l’epatite virale e l’infezione HIV. Per evitare le complicanze da tatuaggi la FDA degli USA raccomanda di attenersi alle regole seguenti nel praticarli.

tatuaggio

Per precauzione qualcuno può affidarsi ai tatuaggi temporanei all’henné. Ma anche in questo caso si dovrà fare attenzione. Infatti in questo caso vi sono frequenti reazioni allergiche: non si tratta di allergia all’henné ma al colorante nero aggiunto, cioè alla para-fenilendiamina, una sostanza chimica ben nota come responsabile delle dermatiti da contatto da tintura per capelli. In questo caso il tatuaggio va incontro a una dermatite da contatto che persisterà fin tanto che non sarà rimosso il colorante dalla pelle. Un esempio di quanto può succedere è in questa immagine

Fonti. Medscape: Body Modifications and Piercing: Dermatologic Risks and Adverse Reactions Genevieve Vielbig, BSN, RN; Michelle Henry, MD, FAAD | May 18, 2017
farmacovigilanza.org (Cosmetovigilanza Parliamo ancora una volta di tatuaggi temporanei all’hennè Antonietta Rossi e Lidia Sautebin