Istituto Allergologico Italiano

ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARI

Sono malattie molto comuni e causano molteplici disturbi dopo ingestione dell'alimento responsabile, quali dolori addominali, diarrea, vomito alimentare, orticaria, angioedemi, asma, rinite, gravi reazioni generalizzate come lo shock anafilattico.

La diagnosi è complessa e in mani inesperte spesso finisce col perdersi in una miriade di esami senza un risultato finale.

Allo IAL operano specialisti esperti di questa materia, sotto la guida del Prof. Claudio Ortolani che può essere considerato uno dei maggiori esperti internazionali dell’Allergia Alimentare. Dal suo lavoro scientifico è nato il modello di classificazione delle “Reazioni avverse agli alimenti” ormai adottato da tutte le Società scientifiche nel mondo. Con la sua equipe di ricercatori ha contribuito sia all'inquadramento dei meccanismi immunologici alla base dell'allergia alimentare e all'identificazione di molte molecole allergeniche degli alimenti, chiarendo il loro ruolo nel provocare i sintomi dell'allergia e dell'anafilassi.

Allo IAL una persona con problemi di sospetta ALLERGIA ALIMENTARE esegue il seguente percorso diagnostico:

  1. una visita che consiste in una accurata indagine sulla natura dei sintomi e sulle circostanze in cui l'alimento ha provocato detti sintomi. Questa indagine, cioè l'anamnesi, è il fondamento su cui si baserà tutto l'iter diagnostico successivo;
  2. Cutireazioni (Prick test) con alimenti commerciali e, eventualmente se ci sono manifestazioni al cavo orale, cutireazioni con alimenti naturali (o Prick by prick);
  3. Eventuale dosaggio delle IgE specifiche per alimenti o per singole molecole allergeniche (CRD).

In molti casi l'esecuzione di queste analisi è sufficiente per confermare la diagnosi di allergia alimentare e si può , quindi procedere al trattamento. Questo consiste semplicemente nell'evitare l'alimento allergizzante, nel fornire al paziente un kit di auto-somministrazione di adrenalina e, solo in casi, selezionati sottoporlo a un trattamento di desensibilizzazione (Immunoterapia orale o sublinguale).

In altri pazienti, però i risultati del dosaggio delle IgE specifiche per alimenti o del Prick test non sono sufficienti a chiarire il problema. Ciò perché la reazione allergica si basa sul doppio legame delle IgE: da una parte agli allergeni e dall’altra ai mastociti (cellule che poi liberano l’istamina). Tutte le IgE si legano all’allergene, e sono riconosciute dal RAST che però non può riconoscere la loro capacità di fissarsi ai mastociti. Infatti, perché avvenga questa fissazione le IgE devono contenere una sufficiente quantità di acido sialico. La cutireazione chiaramente dipende dalle IgE legate ai mastociti ma è un test, per quanto prezioso, solo qualitativo e non ci dà la misura di quante IgE disponibili per legarsi ai mastociti ci sono nell’organismo. In attesa di un test specifico che individui le IgE pericolose da quelle innocue (che presto arriverà) è importante eseguire, sempre nei casi irrisolti, il test classico, ovvero il GOLD STANDARD dell’Allergia alimentare: lo scatenamento in doppio cieco controllato con placebo. Questo test si esegue in regime di Macro Attività Complessa, in pratica in ambiente protetto e sotto la gestione degli specialisti di Allergologia e Immunologia Clinica e di Anestesia e Rianimazione e sotto il vigile controllo di Infermieri formati appositamente all’esecuzione di questi test. A questo punto un’allergia alimentare vera non può sfuggire.

Una persona con sospetta INTOLLERANZA ALIMENTARE esegue, invece il seguente percorso diagnostico:

  1. una visita che consiste in una accurata indagine sui sintomi e sulle circostanze in cui l'alimento ha influito su detti sintomi. Questa fase, cioè l'anamnesi, è il fondamento su cui si baserà tutto l'iter diagnostico successivo;
  2. Esami del sangue per accertare un'eventuale malattia celiaca (anticorpi anti transglutaminasi tissutale, anticorpi antigliadina deamidata, auto anticorpi anti endomisio)
  3. In caso di positività degli anticorpi il sospetto di celiachia è giustificato ma va confermato con lo studio istologico della mucosa intestinale. Quindi, se il paziente mangia regolarmente glutine, va fatta una gastroscopia con biopsie multiple duodenali, se invece il paziente non assume glutine le biopsie vanno eseguite dopo aver ripristinato una dieta normale. La biopsia digiunale se positiva conferma in modo inequivocabile la presenza di una celiachia;
  4. Se vi sono evidenti segni di gonfiore e dolori addominali, con o senza diarrea, è importante accertare la presenza di un'intolleranza al lattosio o altre sindromi da fermentazione intestinale da difetto di digestione di saccaridi (es. fruttosio). In questo caso va fatto il breath test con lattosio e/o con fruttosio.

Fatta la diagnosi d'intolleranza alimentare, la prescrizione è solo dietetica, cioè nella celiachia va escluso assolutamente il glutine e nei malassorbimenti da carboidrati si applicano delle diete: cioè o una dieta di esclusione del saccaride responsabile (lattosio o fruttosio) oppure una dieta che limiti l’apporto alimentare di una serie di mono- di- poli- saccaridi che fermentano (FODMAP).

Tutto l'iter diagnostico descritto per l'Allergia e le Intolleranze alimentari si esegue presso lo IAL a carico del Sistema Sanitario Regionale (eccetto il pagamento del Ticket per le singole prestazioni) e l'iter si svolge in tempi accelerati (max 1 settimana dal primo appuntamento). In parallelo vi è un regime di prestazioni a carattere privato, cosiddetto “agevolato” in quanto le tariffe sono mantenute accessibili. Unica differenza tra prestazioni a regime agevolato e quelle col SSR è la differenza del tempo di attesa per avere un appuntamento, infatti se a volte questa differenza è di soli pochi giorni, in altri casi può essere molto più lunga.